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La corsa elettorale "pasionaria": Sciamplicotti e Di Giulio (e Sallustio) per una sfida anche di genere

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ROCCA DI PAPA - Al momento sono cinque le candidature in rosa per la carica di sindaco. A Marino c'è pure la Minucci, a Genzano Patrizia Mancini. Le chance più alte di vedere una sindaca sono proprio nella città delle castagne

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Almeno cinque candidate sindaco per le prossime elezioni Amministrative del 12 giugno. Trovare un precedente con tante donne, almeno un paio delle quali con grandi possibilità di farcela, è davvero difficile. Stavolta più che mai sembra che insomma la povera Milvia Monachesi (primo cittadino di Castelgandolfo e unico sindaco in rosa dei Castelli romani) possa davvero sperare di non restare sola. Prima di lei, in tempi relativamente recenti, a vestire la fascia tricolore con tinta rosata era stata Cinzia Cocchi a Nemi (ma non per molto) ed ancora prima era toccato a Rosa Perrone a Marino.

Diciamo la verità: i sindaci donna ai Castelli romani si contano sulle punte delle dita di una mano. Di candidature ce ne sono state poche di più.

Vediamo chi sono e cosa possono fare.

MARIKA SCIAMPLICOTTI - La vincitrice delle Primarie del Pd di Rocca di Papa (LEGGI l'articolo) è, sulla carta, quella che ha le maggiori possibilità di farcela. Comunque vada per il paese delle castagne si tratta della prima candidatura in rosa della sua storia: se poi la Sciamplicotti, che attende il rientro di Mauro Fei (competitor sconfitto alle Primarie) per quadrare la propria maggioranza, sarà la prima "sindaca" saranno solo gli elettori a dirlo. La candidata del Pd attende anche il proprio sfidante: dei tanti nomi che circolano in queste settimane l'avversario più insidioso, soprattutto in una città che per la prima volta sarà chiamata al doppio turno, appare il candidato sindaco del movimento "Insieme per Rocca di Papa", che sarà difficilmente una donna. Emanuele Crestini o, soprattutto, Bruno Petrolati i nomi più gettonati.

ELEONORA DI GIULIO - E' la novità delle ultime ore (LEGGI l'articolo). L'ex consigliera comunale ed ex candidata sindaco è la donna sulla quale punta il Pd ed il centrosinistra (al netto di Psi, Udc e Idv che hanno rifiutato anche questo nome dopo quello di De Luca): un nome non certo nuovo ma che fa ben sperare la coalizione che lo sostiene.

Tra Palazzo Colonna e la Di Giulio ci sono in primis il centrodestra di Stefano Cecchi (in calo ma sempre forte) ed in seconda battuta quei 5 stelle considerati ben oltre il 20%. La mission non è impossibile ma è complicata per quanto per la Di Giulio - che spera dunque di poter riportare un po' di rosa (ma anche di rosso) in Comune dopo l'esperienza di Rosa Perrone - la corsa di quest'anno sarà ben diversa di quella tentata - a perdita sicura - nel non lontano 2014.

LUISA SALLUSTIO - Entriamo nel campo di quelle che sarebbero vere imprese. L'ex presidente del Consiglio comunale ai tempi (recentissimi) di Emilio Cianfanelli, oggi candidata sindaco con "Italia dei diritti" una volta dismessi i panni del Pd, sta puntando su una campagna elettorale aggressiva fatta anche di comunicati stampa "choc". La lettera con la quale annuncia la sua candidatura a sindaco a Papa Francesco (LEGGI l'articolo) è qualcosa che davvero almeno ai Castelli romani non si era mai vista, così come l'altra proposta "sconcia" di raccogliere le firme per non far chiudere il Ponte di Ariccia durante gli urgenti lavori di manutenzione straordinaria. Ariccia non ha mai avuto un sindaco donna e la Sallustio - per quanto al momento dietro quantomeno a Serra Bellini e Di Felice - ci crede.

PATRIZIA MANCINI - L'ex assessore alla Cultura di Flavio Gabbarini ha scelto di rompere con la coalizione che ha sostenuto l'attuale sindaco (confermato candidato attraverso le Primarie) ed ha presentato nelle passate settimane la propria candidatura diretta sotto le insegne di "Genzano Possibile" (LEGGI l'articolo). Una corsa in beata solitaria per l'ex amministratrice che ha contestato al suo ex sindaco modi e toni del suo amministrare. L'addio di Patrizia Mancini toglierà senza dubbio qualche voto a Flavio Gabbarini che però può contare oggi su una coalizione ben più ampia di quella che lo sostenne cinque anni fa. Certo è che al momento, tranne clamorosi colpi di scena ciò a cui sembra in grado di poter puntare la delegata alla Cultura uscente è un posto in Consiglio comunale. L'ipotesi ballottaggio è lontana anni luce soprattutto in un Comune in cui, centrodestra a parte, il Movimento 5 stelle è ormai radicato. Ma anche in politica tutto può essere ancora possibile.

SABRINA MINUCCI - E' al momento l'ultima candidatura in rosa ufficiale, ancora su Marino (LEGGI l'articolo). Sabrina Minucci si presenta sotto le insegne di "Laboratorio rinascita", lista civica vicina alle posizioni di destra: con lei di recente è approdata un'altra "pasionaria" della politica, Arianna Esposito, ex superassessora di Fabio Silvagni. Per la Minucci una corsa consapevole ad un posto in Consiglio, epilogo comunque tutto da conquistare anche se non impossibile.

Il quadro ad oggi è questo: c'è ancora tempo per veder fiorire nuovi tentativi elettorali in rosa.


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