FRASCATI - Nell'autunno 2014 e nell'inverno 2015 il grillino Di Battista interrogò Franceschini per capire quali fossero le motivazioni della richiesta di trasferimento di sede dell'Invalsi
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Il giallo sul perché l'Invalsi abbia scelto di abbandonare, nell'agosto 2015, Villa Falconieri e soprattutto sull'effettivo stato di manutenzione della cinquecentesca dimora tuscolana è sempre più fitto.
Mentre i nuovi inquilini della villa borrominiana, Accademia Vivarium novum e Herity, si accomodano e prendono possesso dei locali concessi dal Demanio nei giorni scorsi (LEGGI l'articolo), rispuntano due "vecchie" interrogazioni presentate rispettivamente il 31 ottobre 2014 (la numero 4/06702) e il 17 febbraio 2015 (numero 4/07994) ad opera del deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista ed aventi come oggetto proprio la Villa tuscolana.
L'onorvole pentastellato, soprattutto nel primo documento, si rivolgeva al ministro della Cultura Dario Franceschini per chiedere lumi sia sulle reali motivazioni del trasferimento dell'Invalsi, che dopo essere stata da sempre ospite a Frascati di punto in bianco aveva scelto di andare a via Ippolito Nievo a Roma, ma anche sull'effettivo stato di manutenzione di una dimora tutelata da ogni genere di vincolo.
Nel merito, rifacendosi a comunicazioni giunte proprio dalla direzione Invalsi, Di Battista chiedeva l'effettivo importo della gestione ordinaria della villa che l'istituto aveva dichiarato essere di 800mila euro a fronte, invece, di finanziamenti ricevuti dal ministero dell'Istruzione e mai, seppur lievitati dal 2010 al 2014 da 125mila a 199mila euro, superiori ai duecentomila euro.
Di Battista nell'interrogazione a risposta scritta rivolta al ministro, chiedeva dunque quali fossero i costi effettivi delle manutenzioni e della gestione ordinaria di Villa Falconieri e su quali, di contro, fossero i costi di affitto, sistemazione e trasloco nella nuova sede di via Ippolito Nievo.
Tematiche riproposte, praticamente identiche nella seconda interrogazione del febbraio 2015. Interrogazioni alle quali non sappiamo se Di Battista abbia ricevuto le risposte che aspettava.
Dai due documenti emergono comunque chiare alcune questioni:
1. di Villa Tuscolana tanti sapevano ben prima dell'agosto 2015, probabilmente già da 12 mesi prima. Eppure quando ad agosto l'Invalsi fa i bagagli e parte a palazzo Marconi tutti cadono dalle stelle;
2. lo stato di manutenzione della Villa, anche per le perplessità sollevate da Di Battista, appare comunque ben lungi da quella "fatiscenza" dichiarata dall'Agenzia del Demanio nel 2013;
3. l'effettiva motivazione della partenza dell'Invalsi, che ha comunque permesso di immaginare una relativa riapertura al pubblico dell Villa, è tuttora sconosciuta;
4. non è dato a sapersi se il Demanio, e con quali costi, abbia eseguito interventi in questi ultimi mesi per il ripristino della sicurezza all'interno di Villa Falconieri.
Il mistero resta. Anzi, si infittisce.