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Rocca di Papa: il Pd2 si spacca in Pd3 e resti. Nuove convergenze verso il congresso del 2 luglio - NOMI & POSIZIONI

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ROCCA DI PAPA (attualità) - Massimo Litta candidato segretario in pectore della sponda di De Santis. Gli altri cercano un qualsiasi punto d'incontro buono per la resa dei conti

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

E' un quadro dinamico e sì, lo ammettiamo, divertente. Perché nel Pd di Rocca di Papa sembra che tutto venga fatto - almeno da parte di alcuni - per dare l'impressione che tutto cambi mentre in realtà non muta nulla.

Il Congresso straordinario fissato per domenica 2 luglio (in versione 3.0 dopo quello rinviato di febbraio e quello annullato per mancanza di liste il 2 aprile, LEGGI l'articolo) ha rimesso in moto una macchina che in questi ultimi due anni, guidata sempre dalle stesse facce.

Ricordate la divisione in Pd1 (quello vincente nelle Primarie del 20 marzo 2016 e poi sconfitto al ballottaggio da Crestini) e il Pd2 (i perdenti delle Primarie, da Mauro Fei a Taggi, Gatta, De Angelis e così dicendo)? Non esiste più.

Per il semplice fatto che i tempi sono passati, l'addio di quelli che hanno scelto l'Mdp ha spostato gli equilibri e chi è rimasto, soprattutto dopo il caos del 2 aprile sta cercando spazi e nuove alleanza.

Ecco che insomma quello che era identificato come Pd2 si è diviso ancora generando un Pd3 che si identifica essenzialmente nelle figure di Maurizio De Santisa (ritenuto da Fei il grande traditore del 2 aprile), Nicola Pagliuca, De Santis junior e Massimo Litta. Proprio quest'ultimo appare il candidato alla segreteria in pectore per questa parte del partito.

Tutti gli altri, la pangea degli altri ex Pd2 e del Pd1, stanno potenzialmente tutti insieme ma solo perché son coloro che sarebbero pronti - finalmente - a fare politica e a fare opposizione. Insomma, un gruppo - assolutamente variegato e tutt'altro che coeso - all'interno del quale (per mancanza d'altro) rientrano da Raffaella Taggi ed Andrea Gatta a Mauro Fei, Giorgio Coticini e Stefano Maria Meconi. Da Andrea Croce a Marika Sciamplicotti (che dovrebbe essere, come nell'ordine delle cose, il terminale consiliare dell'azione del suo partito), da Roberto Sellati a Castri.

In posizione ancora intermedia, potenzialmente agganciati al treno che deve portare il sindaco Crestini nel Pd, restano Giuseppe Calicchia e quelli che comunque sono abituati a posizioni "strategiche".

Confuso tra Pd2, Pd3, Pd"n", il Partito democratico di Rocca di Papa cerca di capire cosa accadrà il 2 luglio ma anche - in prospettiva - in ambito consiliare.

Tra quelli che insomma speravano di portare alle lunghe il congresso (quelli del Pd3) per poi "danzare sul cadavere del Pd" (puntando ad una "opposizione costruttiva" che ammicca all'Amministrazione Crestini), e quelli che invece stanno in qualche modo cercando un qualsiasi punto d'incontro, la certezza è una. Se il Pd non volta pagina è partito finito per i prossimi 10 anni. A tutto vantaggio di quelli che, l'Mdp, hanno preso armi e bagagli e sono già mezzi in grado di farsi trovare pronti nel caso in cui (possibilissimo) l'Amministrazione attuale cada molto prima del previsto. D'altra parte quello che fu in febbraio il candidato segretario del Pd, Maurizio Querini, sarà con ogni probabilità il nome giusto su cui l'Mdp punterà come candidato sindaco.

 


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