ROCCA DI PAPA (politica) - La mozione di Matteo Renzi vince con l'84% ma all'appello mancano non soloi 105 voti dei Dp ma anche altri 30: di chi sono quelle tessere?
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La miseria di 98 votanti sulle 233 tessere fatte nei mesi scorsi. Una miseria, l'ultimo stadio di un Partito democratico che a Rocca di Papa, nonostante l'appassionato ed intenso lavoro - in alcune fasi certosino - svolto prima da Serena Gara e poi in questi ultimi mesi da Marco Catalini nella loro veste di commissari provinciali, che non si riprende più.
L'ultimo atto, dopo quando accaduto questa mattina col ritiro della candidatura a segretario di Mauro Fei (LEGGI l'articolo) è stato appunto il fuggi-fuggi dalla convenzione che doveva eleggere i delegati per l'assemblea provinciale. Al voto è andato solo il 42% degli aventi diritto, un ultimo, chiaro, eviedente segno di una lacerazione nella lacerazione, l'estrema deriva di un partito che dall'ottobre 2015, dal famoso inopportuno outing della ex segretaria Raffaella Taggi, non ne ha più azzeccata una.
Il risultato finale, comunque, premia la mozione di Mattei Renzi che ottiene l'84% dei voti, eleggendo dunque al provinciale Andrea Croce e Linda Boccanera. 8% per la mozione di Orlando, 4 voti per Michele Emiliano.
Chi non è andato a votare oggi? Senza dubbio, con ogni probabilità, i 105 possessori delle tessere fatte da quelli che oggi sono nel Movimento democratico progressista di Maurizio Querini, Carlo Ponzo e Pasquale Boccia. Ma all'appello mancano ancora una trentina di voti: quelli di Maurizio De Santis, quelli di Massimo Litta o quelli di Mauro Fei?
Una la certezza: è stata una sconfitta per tutti (tranne per quelli che se ne sono andati, i Dp per intenderci), il Pd di Rocca di Papa è all'ultima fermata, che non è neanche il capolinea.
E' il deposito, il punto di non ritorno.
Nella foto l'ex segretaria Taggi, la senatrice Parente e Massimo Litta