GROTTAFERRATA (politica) - L'ex capogruppo di Forza Italia si lascia andare ad una feroce ma sibillina analisi della scena politica nazionale
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E' ancora oggi considerato nella sua città, Grottaferrata, tra quelli di ultima generazione l'esponente politico più preparato e scalto. Di certo, Riccardo Tocci, dopo quelle dimissioni arrivate a fine aprile scorso e che diedero il via al definitivo sfaldamento di una barca - quella del sindaco Fontana - che non aveva mai preso il largo (LEGGI l'articolo) è oggi lontano dalla politica attiva di Grottaferrata. Si dice anzi che la fine dell'ex sindaco, che oggi cerca vanamente spazio per una complicata ricandidatura (che pare complicata anche da consigliere) sia iniziata proprio con l'abbandono da parte dell'enfant prodige del centrodestra.
Distante anche fisicamente, il giovane ex capogruppo di Forza Italia si fa segnalare però con una breve, acuta analisi di quanto sta accadendo in questi giorni nel Partito democratico.
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"Ieri a “Otto e mezzo” l' On. Speranza parlava dei problemi del PD e mentre ascoltavo discutere dei tecnicismi congressuali, dell’ assenza di democrazia interna e dell’ egemonia del capo, ho ritrovato le stesse vuote argomentazioni che Gianfranco Fini pronunciava qualche mese prima di distruggere il Pdl", scrive Riccardo Tocci sul suo profilo Facebook.
"Entrambi mossi dalla necessità di costruire un alibi che giustificasse il tradimento politico, motivato esclusivamente dalla consapevolezza di non poter competere democraticamente con i rispettivi “capi”. Il pentito camerata Fini e il finto comunista Speranza, dunque, si assomigliano incredibilmente: il primo ha distrutto il centrodestra creando le condizioni per l’affermazione dei “populismi destrorsi”, il secondo sta per distruggere, assieme ad altri compagni, il centrosinistra lasciando campo libero all’avanzata dei grillini. Solo per un briciolo di visibilità autoreferenziale, tanto il bene dell’Italia può aspettare".