ROMA (cronaca) - Tutti i beni legati alla famiglia Cordaro
ilmamilio.it - comunicato stampa
La Squadra Mobile e la Divisione Anticrimine della Questura di Roma, con l’ausilio degli uffici di Sassari, dell’ U.P.G.S.P. e della Polizia Scientifica, hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione personale e patrimoniale emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica capitolina, finalizzata alla confisca dei beni nella disponibilità dei principali esponenti della famiglia Cordaro. Ritenuti capi e promotori dell’associazione erano un romano classe '90, un siciliano pregiudicato, un romano 30enne, una 51enne e una 31enne romane.
Chiesta dalla Procura anche l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma per anni 3 e di presentazione alla polizia giudiziaria una volta a settimana, nei confronti degli indagati, già ristretti in carcere a seguito dell’Operazione R9, del luglio 2016, coordinata sempre dalla D.D.A della Procura di Roma, che aveva richiesto ed ottenuto dal locale GIP l’esecuzione, demandata alla Squadra Mobile di Roma, di 37 provvedimenti restrittivi della libertà personale a carico di altrettanti soggetti per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e tentato omicidio, violazione della normativa sulle armi, riciclaggio, ricettazione, truffa ai danni dello stato, falso.
Il gruppo deteneva un vero e proprio arsenale, tutte trovate e sequestrate in un appartamento in zona Tor Bella Monaca. Diversi i beni patrimoniali sequestrati, tra cui anche un immobile a Rocca Priora e una casa a Monte Compatri. L’ammontare complessivo dei beni è di circa 3 milioni di euro.