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De Simoni sì, De Simoni no: Spalletta sfoglia la margherita. E il Pd aspetta...

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FRASCATI - Si parla sempre della successione al dimissionario capo di gabinetto Pisciolini. Le ipotesi in uno scenario incerto

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Alessando Spalletta, sindaco di Frascati, ha una necessità: rimpiazzare il dimissionario Giampiero Pisciolini, che dal 1 aprile non frequenta più palazzo Marconi, con un altro capo di gabinetto. Sembra affare facile ma non lo è.

Il nome che circola con grande insistenza in città è sempre quello di Candido De Simoni ma tra una nomina che alcuni danno per scontata e l'effettiva firma passano almeno due questioni. E non da poco. La prima è che per stessa istituzione del ruolo di capo di gabinetto, formalmente equiparato a quello di dirigente, serve una laurea che a quanto pare De Simoni non ha. La seconda, ancor più vincolante, è che la maggioranza - e lo dimostrò parzialmente già nello scorso luglio - non ha alcuna intenzione di far continuare i cittadini di Frascati a pagare i quasi 100mila euro di cachet per una figura della quale finora non si è ben compresa la funzione.

E così per De Simoni, se proprio dovrà essere lui l'erede di Pisciolini, si aprirebbero "solo" le porte di un post nello staff del sindaco. Dove però, sempre a quanto risulta, i posti a disposizione sarebbero ormai terminati. Una eventuale modifica di questo assetto potrebbe avvenire solo attraverso apposita delibera di Giunta. Ovvero attraverso il passaggio di un desiderio del sindaco Spalletta per le forche caudine di una maggioranza politica che potrebbe non essere disposta a questa operazione.

Insomma, se il nome di De Simoni (in precedenza visto impegnato sul fronte dell'organizzazione degli eventi con un'associazione che creò qualche scompiglio) deve essere considerato ancora il più probabile - ma non senza il nulla osta della maggioranza ovvero in primis del Partito democratico - una delle possibili alternative può essere considerata sempre quella di Samantha Locatelli, l'impiegata del Comune di Roma Capitale che fu comandata lo scorso anno e che dunque doveva arrivare a palazzo Marconi prima che finisse sul tavolo di contrattazione tra sindaco e maggioranza proprio per salvare il cachet di Pisciolini.

Oggi Spalletta potrebbe ottenere l'arrivo della dipendente nella sua segreteria a costo (per lui, in termini politici) praticamente zero. Ma non avrebbe accante a sé un "assistente particolare" pagato dai cittadini di Frascati.

 


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