MONTE PORZIO CATONE (attualità) - Arianna Pelagaggi spiega la situazione: "Questo è tra gli immobili che il Comune deve dismettere per quadrare i conti". Sfrattati anche l'associazione "L'isola che c'è" e lo Sportello antiusura
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E' la vicesindaca Arianna Pelagaggi a rispondere direttamente all'appello diramato in queste ore dalle Guardie ecozoofile che nei mesi scorsi hanno ricevuto la "notifica di sfratto" della casa all'Armetta nella quale operano dal 1998 (LEGGI l'articolo).
"Purtroppo - spiega l'assessore all'Ambiente - l'immobile nel quale si trovano la Guardie e che ospita anche l'associazione "L'isola che c'è", che si occupa di ragazzi con disabilità e lo Sportello antiusura, progetto del Piano di zona, è destinato ad essere venduto. Quella casa è tra le proprietà immobiliari del Comune di Monte Porzio Catone destinate alla dismissione che nei mesi scorsi sono state inserite nella delibera approvata dal Consiglio comunale".
Il Comune, insomma, che già da qualche anno non riesce neanche a dare un contributo alle Guardie, come avvenuto in passato, si trova nella necessità di dover far cassa.
"La verità - dice ancora la Pelagaggi con grande chiarezza - è che non riusciamo a soddisfare le richieste di tutti. Conosciamo l'attività delle Guardie ed in questi anni l'abbiamo apprezzata ma purtroppo la situazione è questa. Come soluzione alternativa in prima istanza abbiamo proposto la casa delle associazioni, ma mi rendo conto che esistono difficoltà oggettive ad accettare una sistemazione di questo genere e in convivenza con altre realtà del territorio". E ancora: "Per l'antiusura di confronteremo con gli altri Comuni interessati sperando di trovare una soluzione condivisa".
La "casa dell'Armetta", al confine con Frascati è insomma destinata ad essere venduta per quanto al momento non si sarebbe alcuna stima sul reale valore dell'immobile. Di fatto entro il 31 dicembre i 3 soggetti che oggi ne utilizzano i locali dovranno riconsegnare le chiavi e trovarsi un'altra sistemazione.