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Silvagni, Spalletta, Fontana: gli uomini sbagliati al posto di comando

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FRASCATI (politica) - Due delle 4 Amministrazioni insediate nel 2014 sono già cadute ed una potrebbe cadere nei prossimi giorni. Storie diverse con un comun denominatore: l'inadeguatezza per il compito affidato

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Non si tratta di opinioni ma di un dato di fatto incontrovertibile: dei 3 Comuni castellani con più di 15mila abitanti andati al voto nel 2014, due sono già caduti, uno potrebbe cadere da qui a pochi giorni. Un fallimento su quasi tutta la linea. L'unico dei "grandi" sindaci a resistere è Giovanni Terzulli a Ciampino (LEGGI l'articolo dell'8 giugno 2014): per il resto da Marino a Frascati, a Grottaferrata, è stato un fallimento dietro l'altro.

Di Marino, sinceramente, c'è poco da dire perché ci ha pensato la Magistratura. Fabio Silvagni, sindaco chiamato a succedere al lungo regno di Adriano Palozzi, dopo essere stato arrestato il 9 aprile 2015, si è dimesso nel settembre dello stesso anno e alla fine dello stesso mese ha patteggiato la pena (LEGGI l'articolo del 30 settembre 2015).

Il 29 luglio di quest'anno le dimissioni di 13 consiglieri fanno cadere immediatamente il sindaco di Frascati Alessandro Spalletta (LEGGI l'articolo) che nelle ore precedenti si era comunque dimesso su richiesta del suo (ex) partito, il Pd a seguito di un folle azzeramento della Giunta. Le vicende frascatane sono note e sono state più e più volte analizzate: certo è che Spalletta, probabilmente messo in difficoltà da un Bilancio che infatti neanche il commissario Strati riesce ancora a chiudere, non ha mai motivato i fatti di luglio.

Di Grottaferrata si scrive molto questi giorni. Lunedì scorso il sindaco ha liquidato la sua Giunta, in malo modo peraltro, riuscendo a far infuriare seriamente anche chi era sempre stato dalla sua parte (Claudio Consoli). I motivi e gli scenari sono stati approfonditamente analizzati ieri (LEGGI l'articolo). Sta di fatto che se l'azzeramento fosse avvenuto in un contesto di sano confronto politico ed amministrativo, avrebbe avuto un senso: così come stanno le cose a palazzo Consoli, invece, nulla ha un senso. L'attività Amministrativa del sindaco è ferma sostanzialmente al palo: poco o nulla è stato fatto. E ci sono una serie di criticità nelle quali ci si è letteralmente incartati senza colpevolmente fornire risposte alla cittadinanza.

Il sindaco di Grottaferrata potrebbe cadere domani o restare in sella ancora qualche mese: ma la sostanza del ragionamento qui svolto cambia poco.

Di fatto, ad appena due anni e mezzo dalle elezioni Amministrative del giugno 2014, un Comune è già tornato al voto (Marino), uno è commissariato (Frascati) ed uno vive una infinita crisi politica (Grottaferrata). Segno che, seppur con l'attenuante generica di "tempi difficili", gli uomini scelti da centrodestra e centrosinistra non sono stati quelli giusti. E la sensazione è che la schiera degli uomini sbagliati al posto di comando sia destinata purtroppo ad allungarsi a breve.

Difficile, davvero, sostenere il contrario.


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