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Grottaferrata, il futuro degli impianti sportivi è alle porte

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GROTTAFERRATA - Con la scadenza del Bando, a fine agosto, la gestione troverà una soluzione. Ma le critiche già montano

Gli impianti sportivi a Grottaferrata sono da due anni un terreno minato, ma ora l'amministrazione comunale ha deciso di assegnare le strutture attraverso un bando che dovrebbe risolvere uno dei temi più scottanti della comunità. Lo scorso 4 agosto l’avviso pubblico è stato integrato con la seguente modifica: “L’affidatario degli impianti sportivi deve garantire per tutto il periodo di durata della concessione il permanere delle condizioni di uso ottimali degli impianti evitando il depauperamento del bene''.

''Ogni qualsivoglia intervento sugli impianti – prosegue - è a totale cura e spese del concessionario: pertanto è cura e onere dello stesso mantenere gli impianti nello stato di efficienza adeguato a continuare a fornire il servizio pubblico che si richiede con la presente gara. Conseguentemente le spese connesse all’ottenimento di certificazioni, omologazioni o autorizzazioni di qualunque genere sono a carico del concessionario, così come le innovazioni, gli arricchimenti strutturali, i rifacimenti propedeutici e necessari all’ottenimento delle suddette certificazioni, abilitazioni, attestazioni di qualunque genere''.

A tal fine il Comune fa presente che il certificato di omologazione relativo al campo sportivo comunale sito in Via degli Ulivi ha data di scadenza 28 febbraio 2019. Sarà obbligo del ''gestore'', in caso di rifacimenti, di mantenere almeno le stesse specifiche tecniche dei materiali con i quali sono state realizzate le opere. Il termine per la presentazione delle offerte è stato prorogato per questi motivi al 29 agosto 2016. Nel giro di pochi giorni, dunque, sarà più chiara la mappa di competenza degli immobili diventati, con il passare degli anni, terreno di scontro politico.

''E’ gravissimo – ha affermato solo pochi giorni fa il gruppo di minoranza di ''Città al Governo'' - che un affidamento frettoloso, con un bando a nostro avviso lacunoso e senza un chiaro indirizzo, preveda delle convenzioni della durata di ben 10 anni. Così si lascerà una sciagurata eredità alle future amministrazioni''. Una critica che probabilmente continuerà nelle prossime settimane.


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